Durante l'Ottocento si completò il trasferimento del centro politico-religioso della zona del ricetto verso il fondovalle; accanto al settecentesco edificio comunale e all'elegante casa barocca della famiglia Ripa sorse allora la nuova Parrocchiale dei Santi Pietro e Solutore. Scartato il progetto (datato 1820) dell'architetto Ferdinando Bonsignore, esponente torinese dell'architettura accademica e colta, fu preferito quello dei tecnici locali Storero, Pessatti, Martelli, che approdarono ad un neoclassicismo nato da un compromesso con la tradizione barocca. Da lontano svettano volumi squadrati, tra cui primeggia il tamburo che chiude la cupola; l'imponente costruzione, al tempo stesso semplice ed elegante, è preceduta da una scenografica scalinata con balaustre e statue; esaltano lo spazio interno, a pianta centrale, le decorazioni - affreschi, dipinti e stucchi - di importanti artisti, tra cui ricordiamo Ayres, Moja, Spinzi, Ferrari ed Augero.
Il Piemonte Paese per Paese - Grande Enciclopedia della tua Regione, 97, Casa editrice Bonechi, Firenze, 1995.